Un problema importante da considerare è l’amplificazione dell’avanzamento al dente (e conseguente amplificazione dello spessore di truciolo) in corrispondenza delle curve del percorso utensile. Dobbiamo considerare che la macchina impone la velocità di avanzamento dell’asse dell’utensile, che è anche l’asse del mandrino. Se il raggio dell’utensile è troppo simile al raggio del pezzo, il centro dell’utensile deve seguire una curva con un raggio ridotto pari a D_vf/2 (vedi grafico successivo).

A questo punto, se chiediamo alla macchina di mantenere costante la velocità di avanzamento (come è ragionevole in generale), lo farà se la sua performance in termini di accelerazione è sufficiente. Come detto, i centri di microfresatura hanno una buona performance dinamica, così potrebbero essere in grado di assolvere al compito. Ma il problema è legato al fatto che il raggio utensile amplifica l’avanzamento alla periferia dell’utensile creando il rischio di superare la resistenza statica dell’utensile sotto la forza di taglio. L’unico modo per superare questo problema è fissare f_z, come suggerito dal produttore dell’utensile, alla periferia dell’utensile, come è stato fatto in questa lezione.

vfm è la velocità di avanzamento alla periferia che soddisfa il vincolo su f_z and v_f è la conseguente velocità di avanzamento al centro dell’utensile.
In altre parole, l’asse dell’utensile deve ridurre la propria velocità di avanzamento in curva, specialmente se vengono impiegati utensili relativamente grandi, come accade in microfresatura, dove una certa dimensione minima degli utensili non può essere ulteriormente ridotta affinché gli utensili possano essere realizzati industrialmente.